Come chiedere un prestito o un finanziamento: migliori offerte di prestito di Novembre 2024

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Con questa guida dettagliata vogliamo spiegare come chiedere un prestito quando ci si rivolge a una banca o una società finanziaria. Spesso per realizzare un sogno professionale, affrontare una spesa urgente e imprevista, investire in un progetto di qualsivoglia tipo, abbiamo bisogno di un aiuto finanziario, denaro che restituiremo nel tempo con gli interessi. Nella nostra disamina analizzeremo le caratteristiche di un prestito personale, la documentazione necessaria per ottenere i soldi, e come funziona tutto l’iter che porta un istituto di credito ad erogare il contante a un richiedente. Chiedere un prestito è molto semplice, ma è necessario soddisfare determinati requisiti per poter accedere al finanziamento, necessario ad accertare la capacità di un utente di poter rimborsare quanto concordato.

Che cos’è un prestito personale

Esiste un’ampia gamma di finanziamenti a disposizione degli utenti, da quelli specifici per acquistare determinati beni e/o servizi (ad esempio il mutuo per la casa) a quelli che definiscono il cosiddetto credito al consumo per aiutare a sostenere determinate spese procrastinandone il pagamento. Il prestito personale è

una tipologia di finanziamento non finalizzato, ossia non è collegato all’acquisto di uno specifico bene o servizio, per cui il contratto viene sottoscritto direttamente con l’istituto di credito senza l’intermediazione di un negozio convenzionato. Questo vuol dire che l’erogazione del prestito non è subordinata ad alcuna giustificazione circa l’utilizzo del denaro, che è liberamente a disposizione dell’utente.

Il prestito viene rimborsato secondo un preciso piano di ammortamento suddiviso in determinate rate mensili, a un tasso di interesse fisso prestabilito.

Requisiti per ottenere un prestito

Come abbiamo detto in esergo alla nostra analisi, per poter richiedere e ottenere un prestito è necessario soddisfare una serie di requisiti imprescindibili per la banca o la finanziaria, che devono accertare la reputazione e la solidità finanziaria del richiedente. I requisiti basilari per avanzare domanda di prestito sono:

  • Età compresa tra i 18 e i 70 anni
  • Solvibilità, ossia la capacità di rimborsare prestito e interessi
  • Affidabilità, per cui non si è iscritti nel registro dei cattivi pagatori

Per gli accertamenti è necessario presentare una determinata documentazione, e al seguito dell’analisi della stessa, solitamente in un breve tempo variabile dalle 48 ore a 1-2 settimane al massimo, viene erogato il finanziamento.

La documentazione personale fiscale

La documentazione di base richiesta per ottenere un prestito si può suddividere in due tronconi: una prima parte riguarda l’accertamento fiscale del soggetto, che varia in base alla cittadinanza dello stesso. I documenti da presentare risultano pertanto essere

  • Documento d’identità valido (Carta d’identità o Patente di guida) e codice fiscale per cittadini italiani
  • Carta d’identità e certificato di residenza per cittadini UE
  • Documento di soggiorno per cittadini extracomunitari

Documentazione di reddito

Accanto alle certificazioni per identificare il soggetto richiedente vi è la necessità di presentare una documentazione di reddito, che anch’essa varia in base alla tipologia di lavoro e relativa contrattazione. Per un finanziamento standard quale il prestito personale tale documentazione pertanto prevede:

  • Ultima busta paga ( o ultime due), con aggiunta facoltativa del CUD, per i lavoratori dipendenti
  • Ultima dichiarazione dei redditi (730 o Modello Unico) e modulo F24 attestante i pagamenti per i lavoratori autonomi
  • Ultimo cedolino o il modello OBIS M rilasciato dall’ente previdenziale per i pensionati

Alcune società di credito in determinati casi potrebbero richiedere in aggiunta anche una copia dell’ultima bolletta pagata (acqua, luce, gas), così come la documentazione può subire variazioni in base al tipo di finanziamento richiesto, come vedremo a titolo di esempio nei prossimi capitoli.

Come richiedere la cessione del quinto

Esiste una particolare forma di prestito personale denominata cessione del quinto, che è riservata ai lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato e ai titolari di pensione Inps o ex Inpdap. Viene denominato tale prestito cessione del quinto poiché la rata di ammortamento viene pagata mediante una trattenuta diretta sullo stipendio o assegno previdenziale, fino a una quota pari a un quinto degli stessi. Dal punto di vista della documentazione, oltre a quelli già elencati per la cessione del quinto è necessario aggiungere

  • Certificato di stipendio rilasciato dal datore di lavoro, che contiene informazioni sul lavoratore dipendente come anzianità, Tfr, paga mensile, e via discorrendo
  • Dichiarazione della quota cedibile per i pensionati, da richiedere al proprio istituto di previdenza

Come richiedere una carta revolving

Fra i finanziamenti più richiesti nel mercato del credito degli ultimi anni vi è anche la carta revolving, ossia una particolare carta di credito che permette di rateizzare gli acquisti effettuati, con un addebito che appunto non viene iscritto tutto in una volta sul conto corrente. Oltre ai documenti fiscali, per richiedere una carta revolving

è necessario dimostrare di essere maggiorenni e di specificare gli estremi del proprio conto corrente bancario o postale a cui collegare la carta. Le condizioni per ottenere una carta di questo tipo possono variare sensibilmente da banca a banca, e mutare nel corso del tempo, inoltre è bene rammentare che il mancato o ritardato pagamento della somma minima alla scadenza concordata comporta in automatico la segnalazione del soggetto titolare per l’iscrizione nelle liste dei cosiddetti cattivi pagatori.

Criteri di valutazione

Quando viene presentata una domanda di finanziamento, parte l’iter di valutazione che viene definita fase istruttoria, in cui i responsabili dell’istituto di credito analizzano la richiesta sulla scorta di determinati criteri di scelta:

  • Livello di reddito
  • Affidabilità creditizia
  • Politiche di rischio

I primi due punti li abbiamo già accennati in qualche modo nei capitoli precedenti, ma andiamo più nel dettaglio. Dal punto di vista del reddito, la valutazione del livello del richiedente viene osservato in base al rapporto tra quanto guadagna e l’eventuale rata di rimborso, poiché deve risultare sostenibile. Grande importanza viene poi data all’affidabilità creditizia, per cui gli istituti stimano il livello di rischio connesso a ciascuna richiesta, basandosi sui dati forniti dalle Centrali Rischi.

Ma in definitiva l’accettazione o il rifiuto di una richiesta di credito è soggetta alle singole politiche di rischio di una banca o finanziaria, variabile da un istituto a un altro, che si fondano sui dati statistici in loro possesso e la capacità di mantenere le insolvenze al di sotto di una determinata soglia.

Garanzie terze accessorie

Uno dei motivi che rendono il prestito personale così veloce da erogare è che non sono generalmente richieste garanzie reali a sostegno della domanda di finanziamento, quali ad esempio il diritto di ipoteca o pegno su beni di proprietà del richiedente, come per altre forme particolari e specifiche di prestito. Può accadere tuttavia che in alcuni casi (ad esempio un richiedente con un’anzianità lavorativa recente), a fronte di un potenziale rischio insolvenza, un istituto di credito richieda

una determinata garanzia accessoria per poter dare il via libera al finanziamento. la più diffusa in questi casi è senza dubbio la fideiussione, che preveda un garante terzo che funga da coobbligato, il quale deve a sua volta dimostrare solidità finanziaria per poter eventualmente procedere al rimborso al posto dell’intestatario del prestito, e naturalmente di non essere iscritto nel registro dei cattivi pagatori.

Altre volte l’erogazione del finanziamento è subordinata alla sottoscrizione di una polizza assicurativa per il rischio morte o perdita impiego, che fanno lievitare i costi correlati al prestito, mentre è più raro che la banca richieda una cambializzazione delle rate, per garantire l’intero ammontare erogato o solo una parte di esso.

Gli elementi del contratto

Un contratto di finanziamento è vincolato da determinate condizioni secondo cui l’istituto di credito eroga una determinata somma che dovrà essere restituita dal beneficiario entro un determinato arco di tempo, che solitamente varia da 12 a 120 mesi, mediante il pagamento di apposite rate contenente una quota capitale e una quota interessi. La normativa vigente stabilisce che il contratto, che deve essere sottoscritto da ambo le parti per essere considerato valido, deve riportare con precisione una serie di elementi tassativi, ovvero:

  • La tipologia del finanziamento
  • L’ammontare del prestito e le modalità del finanziamento
  • Il numero, gli importi e la scadenza delle singole rate
  • Il Tasso Annuo Nominale (TAN) che indica il tasso di interesse puro che si applica al finanziamento
  • Il Tasso Annuo Effettivo Globale (TAEG), che comprende gli interessi e gli oneri accessori
  • A quali condizioni il TAEG può essere eventualmente modificato nel tempo
  • L’importo e la causale degli oneri aggiuntivi che sono esclusi dal calcolo del TAEG
  • Le eventuali garanzie richieste
  • Le eventuali coperture assicurative richieste e non incluse nel calcolo del TAEG

Sulla base della normativa vigente nessuna somma può essere richiesta o addebitata al consumatore se non sulla base di quanto esplicitamente previsto dal contratto. Il mancato rispetto anche di una sola condizione fra quelle sopra riportate comporta la nullità del contratto.

Le condizione economiche

Prima di chiedere un prestito a un istituto è sempre bene valutare attentamente le condizioni economiche della proposta finanziaria, per valutare l’effettiva convenienza rispetto alla concorrenza. L’operazione potrebbe apparire complicata considerando le varie voci che contribuiscono alla spesa da sostenere, come importo erogato, interessi, oneri fiscali accessori, eventuali spese di istruttoria iniziali, costi assicurativi, e via discorrendo. Per questo motivo bisogna prendere in considerazione i due tassi riportati nel contratto e pubblicizzati in qualsiasi offerta promozionale finanziaria, ovvero:

  • TAN, che rappresenta il tasso di interesse puro, espresso in percentuale e su base annua, applicato al capitale finanziato. Questo valore viene utilizzato per calcolare la quota di interesse che andrà corrisposta all’ente finanziatore, a partire dall’importo erogato e dalla durata del prestito, sommata alla quota di capitale, andando a determinare la rata di rimborso
  • TAEG, una misura espressa in termini percentuali, che indica il costo complessivo del finanziamento. Diversamente dal TAN, il TAEG comprende anche gli eventuali oneri accessori a carico del cliente, come ad esempio spese di istruttoria e spese assicurative.
    Tuttavia va sottolineato come la normativa italiana consenta, in alcune condizioni, di escludere o includere nel calcolo del TAEG alcune voci con una certa discrezionalità, come ad esempio le spese assicurative che risultano essere facoltative

Queste sono le due voci più importanti per analizzare le condizioni economiche e le eventuali “insidie” nella promozione (ad esempio un’offerta con un TAN molto basso e un TAEG molto elevato rispetto alla concorrenza potrebbe rivelarsi ben poco conveniente). Altre informazioni meno rilevanti per il consumatore sono il TEGM (Tasso Effettivo Globale Medio) e i tassi massimi ai fini dell’usura per ciascuna tipologia di prodotto finanziario.

Erogazione e modalità di rimborso

Una volta conclusa la fase istruttoria, la somma concordata viene erogata di solito direttamente sul conto corrente, ma in alcuni casi a richiesta lo si può ottenere anche attraverso assegno circolare. Per quanto riguarda invece il rimborso delle rate in base al piano di ammortamento concordato, esso può essere gestito o mediante l’emissione di bollettini postali, oppure si può optare per una comoda domiciliazione del debito con bonifico o trattenuta diretta della rata dal conto corrente.

Il mancato pagamento di una rata non comporta in automatico l’iscrizione alla Centrale Rischi, ma solitamente arriva dapprima un preavviso dalla banca o finanziaria, poiché un disguido è sempre possibile (es. bollettino postale che non arriva). In ogni caso molti istituti di credito propongono un prestito flessibile, ossia un finanziamento con un piano di ammortamento modificabile in cui è possibile saltare una rata o cambiare l’importo della stessa a determinate condizioni.

In ogni caso l’inadempienza del debitore comporta spiacevoli conseguenze, quali una maggiorazione degli interessi per l’aggiunta di una mora, nonché la segnalazione tra i clienti protestati e cattivi pagatori, che va finire in una sorta di database condiviso nel circuito bancario, per cui diventerà estremamente complicato ottenere credito nell’immediato futuro.

Estinzione anticipata

Il piano di rimborso per un prestito personale è opzionabile da un minimo di un anno (12 rate) a un massimo di 10 anni (120 rate), e ovviamente più è lungo il piano, minore sarà la rata. In ogni caso è sempre possibile attivare l’estinzione anticipata del finanziamento rispetto al termine concordato, che è regolata da precise norme. Infatti al cliente che chiede di estinguere anticipatamente il prestito,

viene chiesto di rimborsare il capitale residuo ancora dovuto maggiorato di una penale che, sulla scorta di quanto prescrive la legge, non può essere superiore all’1 per cento dell’importo finanziato. Se il contratto non specifica qual è l’importo del capitale residuo dopo ciascuna rata di rimborso, esso deve essere inteso quale la somma del valore attuale di tutte le rate non ancora scadute alla data del rimborso anticipato.

Richiedere un preventivo

Abbiamo visto in generale come chiedere un prestito, ma il nostro consiglio è di richiedere un preventivo prima di attuare l’iter di sottoscrizione con una banca o società finanziaria. Un tempo bisognava recarsi presso ogni singolo istituto per avere un solo preventivo, oggi grazie ai nuovi strumenti di comunicazione digitale

è possibile chiedere un preventivo on line ad ogni finanziaria gratuitamente attraverso il sito ufficiale, e in molti casi è possibile anche fare una simulazione rata inserendo importo del capitale e durata del piano di ammortamento, per vedere praticamente in quanto consisterebbe la rata mensile di rimborso.

Grazie ai comparatori on line inoltre possiamo monitorare le migliori offerte disponibili al momento sul mercato finanziario, e poter così analizzare le varie condizioni offerte al fine di trovare quelle più vantaggiose che fanno al caso proprio.

Prestito on line: a chi rivolgersi?

Il prestito può essere richiesto sia recandosi direttamente in sede presso quella più vicina al proprio domicilio, oppure svolgere l’intera operazione on line, e sono sempre di più gli enti di credito che consentono di effettuare tale opzione che consente di accelerare il processo, e allo stesso tempo anche di risparmiare su molte spese legate all’istruttoria. Le maggiori società finanziarie che operano nel settore on line sono le seguenti:

  • Agos
  • BNL
  • Cofidis
  • Compass
  • Fiditalia
  • Findomestic
  • IBL
  • Prestitalia
  • Santander
  • Unicredit

Questi sono solo alcuni esempi, ma sono davvero tantissime le società finanziarie che permettono di richiedere direttamente prestiti on line, senza dimenticare che tutte le più importanti banche del Paese a loro volta hanno siti internet che permettono di inoltrare richieste di finanziamento.

Conclusioni

Grazie alla nostra guida dettagliata come chiedere un prestito a un istituto di credito specializzato non avrà più segreti e punti oscuri. In conclusione consigliamo di valutare almeno 4-5 preventivi prima di inoltrare una richiesta ad uno specifico ente finanziatore, in modo da essere sicuri della convenienza della proposta che ci accingiamo ad accettare. La richiesta di finanziamento on line può essere eseguita completamente via internet in tutti i suoi step, compresa la consegna dei documenti personali e di reddito scannerizzati e la sottoscrizione del contratto mediante firma digitale, oppure può prevedere alcuni aspetti formali come quelli appena citati che devono necessariamente essere fatti in presenza, in base a quanto prevede la policy della singola banca o finanziaria a cui ci rivolgiamo.