Chiedere prestiti se autonomi e cattivi pagatori: come fare, caratteristiche dei finanziamenti, importo massimo erogabile, rate

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Come chiedere prestiti se autonomi e cattivi pagatori? Il mercato restringe le possibilità di accesso al credito per chi ha avuto disguidi nel recente passato, finendo con l’essere segnalato alla Centrale Rischi bancaria. I problemi aumentano se i cattivi pagatori sono lavoratori autonomi e liberi professionisti, in quanto non possono accedere alla cessione del quinto che invece viene consentita anche a chi è segnalato. Considerando infatti che la cessione del quinto necessita di uno stipendio fisso come quello dei lavoratori dipendenti, quali soluzioni di finanziamento restano per i lavoratori autonomi segnalati come cattivi pagatori? Scopriamo insieme nella nostra guida dedicata.

Segnalazione cattivo pagatore: quanto dura?

Iniziamo col dire che la segnalazione come cattivo pagatore non è una pena eterna da scontare, ma trascorso un determinato periodo di tempo viene cancellato il proprio nominativo dalla Centrale Rischi. In questo database consultato dall’intero circuito bancario e finanziario italiano vi sono riportate le seguenti informazioni negative circa gli adempimenti, con relativa durata:

  • 30 giorni per la richiesta di finanziamento rifiutata dall’istituto di credito o abbandonata dal cliente
  • Fino a 6 mesi per la richiesta di finanziamento in attesa di esito istruttoria
  • 12 mesi per le morosità di due rate successivamente sanate, o due mesi dalla data di regolarizzazione
  • 24 mesi per le morosità superiori poi sanate, sempre dalla data di regolarizzazione
  • 36 mesi per le morosità o altri gravi inadempimenti non sanati, dalla data di scadenza del contratto o dell’ultimo aggiornamento in caso di accordi o altri eventi legati al rimborso
  • 36 mesi per i rapporti creditizi regolari, se nello storico del soggetto figurano altri rapporti con eventi negativi non regolarizzati

Una volta scaduti i termini massimi qui riportati della conservazione di informazioni, scatta l’obbligo di cancellazione automatica dei dati. Ma chi ha bisogno di affrontare una spesa imprevista e urgente ed è ancora segnalato negativamente, a quale tipologia di credito può accedere?

Piccoli prestiti on line

Le opzioni per gli autonomi cattivi pagatori non sono tantissime, e sono anche piuttosto difficili da praticare. Alcune società finanziarie offrono l’opportunità di ottenere piccoli prestiti on line, nell’ordine di poche migliaia di euro al massimo, con criteri meno stringenti in quanto il livello di rischio insolvenza diventa maggiormente sostenibile per l’istituto di credito. Tuttavia per i cattivi pagatori non è semplice comunque ottenerli, e se erogati i tassi di interesse sono senz’altro maggiori rispetto alla media di mercato.

Una modalità più praticabile è cercare di ottenere credito su pegno, ovvero dare a garanzia un bene di valore (come un gioiello o altro) alla banca, che ne fa una stima e corrisponde una somma al richiedente. Ove mai il debitore non dovesse far fronte al rimborso come pattuito, l’ente creditizio è legittimato a rivendere il bene per rientrare in possesso della cifra erogata.

Prestiti con cambiali

La strada meno impervia per un lavoratore autonomo di ottenere credito, seppur da cattivo pagatore, è quella del prestito cambializzato. Apparentemente sono del tutto simili ai normali prestiti personali, ma invece delle rate di ammortamento il debito viene rimborsato mediante cambiali, che sono

titoli di credito sui quali viene applicato un bollo, per poi essere compilate in ogni loro parte e firmate, indicando anche la banda d’appoggio. La cambiale firmata dal debitore rappresenta una sorta di “obbligo” per cui l’istituto finanziario può rivalersi sui beni di proprietà del debitore ove mai questi non dovesse far fronte alle scadenze stabilite.

Chi ha concesso il prestito può infatti avviare subito una procedura per il pignoramento dei beni, senza dover passare prima da una causa in tribunale.

Caratteristiche del prestito cambializzato

Pur essendo aperti in teoria a qualsivoglia tipologia di richiedente, i prestiti cambializzati sono destinati in particolare a soggetti che per vari motivi non possono ottenere un normale prestito personale da una banca o finanziaria. Le principali caratteristiche di questi finanziamenti che prevedono cambiali sono

  • Importi erogabili che oscillano fra i 2.500 e i 50.000 euro
  • Durata del rimborso compresa fra 1 e 10 anni
  • In assenza di Tfr è necessario comunque un garante
  • Importo fisso e costante per tutta la durata del rimborso
  • Rischio protesto anche se non si paga una sola cambiale
  • Tassi di interesse più elevati rispetto alla media

Uno dei vantaggi di questa tipologia di finanziamento è che comunque le cambiali possono essere rinnovate prima della scadenza, posticipando la data di pagamento previo accordo tra le parti. Tuttavia se viene posticipato il pagamento aumentano anche gli interessi, e in generale se non si è certi di avere la possibilità di ripagare il debito meglio evitare le cambiali, vista la procedura abbreviata di pignoramento dei beni che può comportare.

La necessità di un garante

Se non si vuole ricorrere alle cambiali, un lavoratore autonomo con segnalazione quale cattivo pagatore ha una sola vera opportunità di ottenere credito, ossia quella di affidarsi a un garante terzo che funga da coobbligato. Cosa vuol dire? Che il garante deve farsi carico del rimborso del debito subentrando all’intestatario principale nel momento in cui questi non rispetti gli impegni presi. Per ottenere un prestito con garante è necessario pertanto

consegnare la documentazione personale e di reddito anche del soggetto terzo oltre che quella propria. Per essere accolta la domanda di finanziamento il garante deve avere un reddito sufficiente per fare fronte all’ammortamento, e soprattutto avere una reputazione creditizia inappuntabile, per cui non risultano a suo carico segnalazioni negative passate.

Conclusioni

Indubbiamente chiedere prestiti se autonomi e cattivi pagatori rappresenta una strada difficoltosa, non c’è bisogno di nascondere la realtà. Istituti di credito e società finanziarie fondano il loro lavoro sulla necessità di ridurre al minimo il rischio insolvenza, per cui chi ha avuto un passato da protestato o cattivo pagatore vede molto restringersi le possibilità di accesso ai prestiti, a maggior ragione se non ha una garanzia di reddito solida come un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato. Il consiglio è di provare comunque a richiedere cifre non troppo elevate, aumentando così le chance di ottenere un prestito con l’ausilio garante oppure con cambiali.