Chi può chiedere un prestito? Informazioni e consigli utili

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Chi può chiedere un prestito? Il mercato del credito consente a chiunque abbia almeno 18 anni di poter richiedere un finanziamento, con dei limiti di età massimi sui 70-75 anni prima di iniziare l’ammortamento. Ma l’età non è l’unico fattore individuato per ottenere prestiti d istituti di credito e società finanziarie, bisogna anche essere cittadini italiani o avere i permessi di soggiorno in regola se stranieri residenti nel nostro Paese. Infine, ed è l’aspetto più importante, vi sono delle certificazioni legate al reddito e allo storico finanziamenti richiesti nel recente passato che possono incidere nell’approvazione di una domanda di finanziamento. Vediamo insieme le varie categorie di chi può richiedere un prestito, e come ottenerlo.

Requisiti generali

La premessa generale per qualunque categoria di soggetti avanzi domanda di prestito è soddisfare i requisiti di accesso al credito che abbiamo accennato nella premessa, ovvero:

  • Solidità finanziaria
  • Affidabilità creditizia

Per poter essere accolta una domanda di finanziamento infatti, è necessario che il richiedente abbia un reddito dimostrabile e sostenibile per l’intero ammortamento (capitale + interessi), e che non sia stato segnalato alla Centrale Rischi del circuito bancario come cattivo pagatore. Ma anche chi non ha mai richiesto un prestito potrebbe avere paradossalmente dei problemi di accesso al credito, soprattutto davanti a cifre importanti, e davanti a situazioni di criticità riscontrate potrebbe essere necessario affidarsi a un garante per il via libera.

Le categorie che possono richiedere un prestito

Dati i limiti di età precedentemente segnalati, qualunque cittadino italiano può recarsi in una banca o finanziaria, o richiedere direttamente on line, per avere un prestito, portando con sé carta di identità e codice fiscale. Possono ottenere un importo nei limiti del proprio reddito dimostrabile

  • Lavoratori dipendenti
  • Lavoratori autonomi
  • Liberi professionisti
  • Pensionati

Ma le possibilità di finanziamento variano in base alla categoria di appartenenza. Scopriamo insieme come.

Prestiti per lavoratori dipendenti

Tutti coloro che sono lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che di quello privato, possono accedere a vari tipologie di finanziamento. Oltre a quelli finalizzati per specifiche spese, come un acquisto o ristrutturazione casa, oppure per uno specifico bene e/o servizio (ad es. l’automobile), il lavoratore dipendente può ottenere un finanziamento non finalizzato, ossia senza alcun giustificativo di spesa, nelle forme di

  • Prestito Personale
  • Cessione del Quinto

Se il prestito personale è aperto a qualunque categoria di soggetti che rispetti i requisiti minimi di accesso al credito, vogliamo un attimo soffermarci sulla cessione del quinto, che invece è un prodotto finanziario specifico per lavoratori dipendenti, assai comodo e vantaggioso. L’ammortamento della rata mensile avviene infatti con questa formula mediante trattenuta diretta sullo stipendio, per un importo massimo che appunto arriva fino a un quinto del totale, e consente di avere importi anche molto elevati. In alcune situazioni è possibile anche richiedere il prestito delega, o doppio quinto dello stipendio, ma in questo caso è necessario avere l’autorizzazione del datore di lavoro, mentre questo aspetto avviene in automatico con la normale cessione del quinto.

Contratto e busta paga

Qual è il fattore che rende i lavoratori dipendenti particolarmente privilegiati nell’accesso al mercato del credito? A fare la differenza è il contratto di lavoro a tempo indeterminato, che rappresenta una garanzia per poter avere prestiti a lunga scadenza in termini di piano di ammortamento, in genere fino a un massimo di 120 mesi, ossia 10 anni. Tuttavia non deve disperare

chi ha invece un contratto a tempo determinato, poiché seppur con alcune limitazioni è possibile accedere al credito, anche sotto forma di cessione del quinto, purché l’ammortamento del debito termini al massimo alla scadenza naturale del contratto stesso.

In sede di presentazione della domanda consigliamo di portare con sé le ultime due buste paga: in molti casi ne basta solo una, ma vi sono finanziarie che ne richiedono due, così meglio recarsi già con la duplice certificazione, ed evitare ulteriori perdite di tempo.

Lavoratori autonomi e liberi professionisti

Le possibilità di finanziamento non mancano nemmeno a chi non ha la certezza di una busta paga mensile: i lavoratori autonomi e i liberi professionisti sono però vincolati al rilascio di un capitale sotto forma di prestito personale

che deve risultare sostenibile in base alla propria dichiarazione dei redditi annuale. Gli istituti di credito accettano sia il modello 730 che il modello Unico, e sulla scorta del reddito complessivo stabiliscono l’importo massimo richiedibile.

Per essere sicuri che la domanda di finanziamento venga accettata è consigliabile richiedere un importo non troppo elevato, e suggeriamo anche di valutare con attenzione le condizioni economiche applicati. I tassi di interesse potrebbero essere più elevati rispetto alla media di quelli applicati per i dipendenti, soprattutto se viene richiesta anche una polizza assicurativa per l’erogazione del finanziamento.

Cessione del quinto per pensionati

Chi è detentore di un assegno previdenziale invece può ottenere fino ai 70 anni di età tramite la garanzia dell’INPS un prestito per pensionati sotto forma di cessione del quinto, per un importo massimo della rata mensile pari sempre al 20 per cento del totale percepito. Vi sono alcune limitazioni per l’ottenimento del finanziamento: alcune forme pensionistiche come quella sociale, per i superstiti, o di invalidità non consentono l’accesso al credito, inoltre lo Stato ogni anno stabilisce la cifra minima per cui è possibile richiedere un finanziamento evitando l’eccessivo indebitamento, in genere intorno ai 500 euro.

Esiste anche un altro finanziamento che i pensionati possono richiedere, ed è il prestito vitalizio ipotecario (o bancario), destinato a persone fisiche con più di 60 anni di età con un titolo di proprietà su un immobile residenziale, i quali possono ottenere un capitale senza dover provvedere alla restituzione, se non al massimo per rimborsare gli interessi e le spese, lasciando alla banca la possibilità di vendere l’immobile dopo la morte del beneficiario.

Prestiti per cattivi pagatori

Come abbiamo detto, chi è stato segnalato tra i protestati e i cattivi pagatori ha grandi difficoltà di accesso al credito, ma esistono comunque delle opportunità di finanziamento. Le possibilità in sintesi che può sperare di richiedere un cattivo pagatore sono

  • Cessione del Quinto
  • Prestito con pegno
  • Prestito con ipoteca
  • Prestito cambializzato
  • Mini Prestito

La cessione del quinto viene rilasciata senza problemi anche ai cattivi pagatori, purché in possesso di busta paga e contratto a tempo indeterminato. In caso contrario si può provare a percorrere altre strade più complicate, mettendo a disposizione un bene materiale o anche immateriale (ad esempio un capitale vincolato che non si vuole sciogliere) a garanzia, ma non tutte le banche accettano, e dipende da vari fattori compreso l’importo richiesto.

Importi molto piccoli, che abbassano il livello di rischio per l’istituto di credito, potrebbero consentire l’erogazione di mini prestiti, ma anche questa strada non è semplice da percorrere. La maniera più semplice di ottenere un finanziamento per un cattivo pagatore resta chiedere un prestito con cambiali, le quali essendo un titolo di credito immediatamente esecutivo offrono una sufficiente garanzia per l’ente creditore. In ogni caso i prestiti per cattivi pagatori, quando erogati, possono avere tassi di interesse anche molto elevati.

Il garante

Chiunque sa di avere difficoltà di accesso al credito, compresi anche giovani lavoratori precari o alla prima richiesta di finanziamento, può risolvere alla radice il problema recandosi presso la finanziaria con un garante che abbia i requisiti previsti, il quale funge da co-obbligato che interviene solo in caso di mancata insolvenza del titolare del finanziamento. In questo modo è possibile ottenere il via libera al finanziamento aggirando gli ostacoli legati ai molteplici fattori di potenziale rischio insolvenza.