Indice dei contenuti
- 1 Prestito con garante, a chi serve?
- 2 Chi è il garante
- 3 La documentazione
- 4 Il fattore età
- 5 Le caratteristiche del prestito con garante
- 6 Quando conviene ricorrere al garante
- 7 L'ammortamento del debito
- 8 Conclusioni
Per molte categorie di soggetti chiedere un prestito con garante rappresenta la soluzione percorribile con più facilità per ottenere credito. Infatti senza la garanzia assicurata da una busta paga, molti istituti di credito prediligono praticare tale percorso, soprattutto per coloro che non hanno un reddito sufficiente per rimborsare il debito contratto. Una non piena aderenza ai requisiti di accesso al credito comporta dunque la richiesta di un prestito con garante, un soggetto terzo che si impegni a rimborsare il debito qualora l’intestatario principale del finanziamento risulti inadempiente. Tale tipologia di finanziamento, che nel gergo tecnico prende il nome di fideiussione, è ciò che consente a molti soggetti di ottenere il denaro necessario da una società finanziaria o un istituto di credito riducendo al minimo il loro rischio insolvenza.
Prestito con garante, a chi serve?
Prima di inoltrarci nella disamina su come chiedere un prestito con garante, vediamo qual è la platea dei soggetti interessati a tale prodotto finanziario. A chi serve la fideiussione? Di certo non ai lavoratori dipendenti, garantiti dalla busta paga e da un contratto di lavoro, mentre rientrano nella casistica le seguenti categorie:
- Lavoratori autonomi
- Liberi professionisti
- Lavoratori precari
- Giovani under 35 alla prima occupazione
- Studenti
- Disoccupati
- Iscritti all’elenco dei cattivi pagatori
Va detto che essere un lavoratore privo di busta paga non comporta automaticamente la necessità di un garante. Tale figura terza si rende indispensabile o per consolidare un livello di reddito sufficiente per l’ammortamento del debito, oppure per problematiche legate all’affidabilità creditizia.
Chi è il garante
Per ottenere un finanziamento queste categorie di soggetti devono individuare un soggetto che faccia da garante: a chi chiederlo? Spesso a ricoprire tale incarico è un congiunto o un parente stretto, come ad esempio i genitori per i figli che vogliono ottenere maggiore liquidità per un determinato progetto di vita, più raro invece che sia un amico. Questo perché
il garante interviene esclusivamente se il beneficiario del prestito non riesce a mantenere fede all’ammortamento, ma se l’intestatario risulta inadempiente il garante è di fatto obbligato a dover provvedere al rimborso in sua vece, pena altrimenti finire lui stesso nell’elenco dei cattivi pagatori.
Dunque il beneficiario deve avere un garante solido, ma anche questi deve essere certo che la persona sia affidabile per non ritrovarsi a dover ripagare un prestito di cui non ha goduto i privilegi. Chi viene designato come garante pertanto deve conoscere anche quelli che sono i possibili rischi nel ricoprire un incarico del genere.
La documentazione
Il garante deve rispettare quindi in prima istanza i due criteri fondamentali di accesso al credito, ovvero essere in possesso di un reddito solido dimostrabile per garantire il rimborso, e non essere iscritto al registro dei cattivi pagatori dimostrandosi affidabile e con una reputazione creditizia inattaccabile. Per fare questo il beneficiario del prestito deve presentare in fase istruttoria anche la specifica documentazione del garante, che comprende:
- Documento di identità valido
- Codice Fiscale o Tessera Sanitaria
- Ultime due buste paga se il garante è un lavoratore dipendente, o la dichiarazione dei redditi se egli è un lavoratore autonomo
- Talvolta le società finanziarie possono richiedere anche il contratto di lavoro del garante, che preferibilmente dovrebbe essere a tempo indeterminato
Il fattore età
Nell’accettazione di domanda di prestito con garante può giocare un ruolo determinante anche l’età del fideiussore, poiché gli istituti di credito tengono in buona considerazione tale fattore. Salvo casi particolari infatti il garante non viene accettato se è un pensionato,
mentre l’età ideale è quella che va dai 35 ai 65 anni, poiché da un lato non si è troppo giovani e quindi si dovrebbe già avere un reddito piuttosto solido, dall’altro si percepisce ancora lo stipendio pieno.
Le caratteristiche del prestito con garante
All’interno di questa particolare tipologia di finanziamento rientrano altre caratteristiche peculiari che definiscono co maggiore precisione il ruolo del garante. Innanzitutto abbiamo la straordinarietà, secondo cui il garante può sostituire il debitore principale soltanto in alcune occasioni e non nella copertura del debito in toto. Il suo intervento assume appunto un carattere straordinario.
L’altro elemento peculiare del garante è l’accessorietà, ossia una banca o una finanziaria possono rifiutare di concedere un prestito a chi presenta un altro soggetto come garante, sebbene abbia un reddito dimostrabile. Le regole vigenti lasciano insomma la libertà ad ogni istituto di credito di disporre di proprie regole circa i livelli di rischio insolvenza che si possono affrontare.
In caso non fosse sufficiente la figura del garante, la banca o la finanziaria possono richiedere al beneficiario del prestito ulteriori garanzie reali, come l’ipoteca su un immobile, altre somme di denaro vincolate che per varie ragioni l’utente non vuole o non ha convenienza a sbloccare, o ancora la firma di un cointestatario come ad esempio il coniuge.
Quando conviene ricorrere al garante
Premesso che per molti è una strada quasi obbligata, conviene ricorrere al garante quando si vuole ottenere una cifra piuttosto elevata e la figura del garante agevola tale risoluzione positiva. Infatti la presenza di questo soggetto terzo non comporta variazioni riguardo al piano di ammortamento, né all’ammontare degli interessi, consentendo invece di semplificare l’iter istruttorio e di ottenere più velocemente il credito.
Per coloro che hanno problemi di accesso al credito, ad esempio coloro che sono iscritti al registro dei cattivi pagatori, potrebbero ricevere prospetti finanziari a condizioni più onerose come tassi di interessi maggiorati, almeno rispetto alla media di mercato. Per questi casi particolari è bene sempre fare prima una valutazione se sia più vantaggioso il prestito con garante oppure uno cambializzato.
L’ammortamento del debito
Per l’intestatario del prestito non cambia nulla: una volta ottenuto il credito, egli deve provvedere a rimborsare il debito con rate mensili a tasso fisso ed importo costante. Se il pagamento delle rate avviene regolarmente, il garante non sarà mai tenuto a intervenire, lasciando quindi che l’intestatario principale provveda come è logico al rimborso del capitale e degli interessi relativi.
Gli istituti di credito possono rivalersi sul garante solamente quando il beneficiario del finanziamento non provvede al rimborso delle rate e non offre risposte ai solleciti. Dunque l’intervento del garante non è automatico in caso di mancato pagamento di una rata, ma solo quando i solleciti cadono a vuoto a quel punto, proprio come sottoscritto in sede di contratto, il garante diviene responsabile del pagamento del debito.
Conclusioni
Sulla scorta di quanto analizzato è evidente come sia facile chiedere un prestito con garante, che spesso si rivela essere la soluzione più semplice per districare situazioni finanziarie complesse in sede istruttoria, o semplicemente per ottenere maggiore liquidità. La vera riflessione deve essere compiuta da chi intende svolgere il ruolo di garante, il quale deve avere piena fiducia nel beneficiario del prestito, mettendo a disposizione in maniera solo nominale il proprio reddito e la propria reputazione per ottenere il credito. Ecco perché è importante ponderare la situazione e prendere questa decisione con la necessaria calma e attenzione: per quanto banale, noi consigliamo di impelagarsi nel ruolo di garante solo quando si conosce realmente il beneficiario del finanziamento e si ha piene fiducia nella sua onestà.